Ipermetropia

L’ipermetropia è sempre presente alla nascita quando il bulbo oculare è lungo 17 mm ma con la crescita tende ben presto a ridursi sino quasi a scomparire; spesso residuano una o due diottrie che permangono sino alla pubertà ed anche oltre. Quando invece l’accrescimento del bulbo non si arresta si può arrivare ad una miopia.

Le cause

L’ipermetropia può essere di tipo congenito e si trasmette ereditariamente con carattere autosomico recessivo.

Può essere dovuta a vari fattori:

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Bulbo Oculare
bulbo oculare più corto del normale

 

Curvatura Cornea
curvatura della cornea e del cristallino minore della norma

 

 
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Indice di Refrazione
variazione dell’indice di refrazione del cristallino

 

Cristallino Lussato
cristallino lussato (spostato dalla sede abituale), afachia (mancanza del cristallino dovuta alla sua asportazione chirurgica per cataratta)

 

 
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La causa più frequente di ipermetropia è l’occhio troppo corto. Tutti i bambini hanno un’ipermetropia fisiologica alla nascita che si riduce con la crescita del bulbo fino all’età della pubertà.

I sintomi

La sintomatologia dell’ipermetrope è un po’ vaga,costituita principalmente da stanchezza oculare e svogliatezza, accompagnata spesso da cefalea dopo lettura (età scolare). A volte può provocare annebbiamenti visivi ed addirittura spasmi accomodativi causati da un’eccessiva accomodazione per correggere il difetto rifrattivo così come blefarite, blefaro-congiuntivite e vaga dolenza agli occhi.
Fino a che il paziente affetto è giovane e l’ipermetropia lieve, il soggetto riesce a compensare questo difetto grazie all’ “accomodazione” ossia un meccanismo di compensazione fisiologico che modificando la curvatura del cristallino permette di mettere a fuoco le immagini sulla retina. Dopo i 50 anni, invece,quando il meccanismo di accomodazione comincia ad essere non più tanto efficace, i pazienti lamentano una progressiva riduzione visiva sia per lontano che per vicino.
Spesso dunque nell’infanzia l’ipermetropia rimane asintomatica e nascosta a lungo. Per tale motivo sarebbe buona norma che tutti i genitori sottoponessero a visita specialistica i figli di 3-4 anni al massimo, senza attendere la visita scolastica, che in genere viene eseguita attorno ai 6-8 anni, quando fenomeni come l’ambliopia (occhio pigro) e strabismo si sono già instaurati.

 

Le cure

L’ipermetropia viene corretta con lenti positive, convergenti che permettono di far cadere le immagini sulla retina e di vedere a fuoco.
Andrebbe corretta il più precocemente possibile per ridurre la frequenza di strabismi (anche minimi) ed ambliopie (occhio pigro); di qui la necessità a scopo profilattico che i bambini vengano controllati già all’età di 3 anni.
Le ipermetropie lievi (fino a 2 diottrie) e medie (fino a 5) sono le più frequenti. Le ipermetropie superiori a 6-7 diottrie sono rare e  in genere si associano a malformazioni oculari.  
L’ipermetropia si corregge con gli occhiali o le lenti a contatto. Spesso le lenti a contatto sono preferite sia per motivi estetici, quando vengono praticate attività sportive o di pubblica relazione o per avere una correzione totale che in caso di anisometropia (significativa differenza di difetto rifrattivo tra un occhio e l’altro) non è tollerata se corretta con gli occhiali.
Già da diversi anni  si può anche correggere con la chirurgia con laser ad eccimeri.

  • LASIK oltre le 3 diottrie
  • Impianto di lente intraoculare aggiuntiva (davanti all’iride) in ipermetropie elevate
  • Lente intraoculare sostitutiva

Come si cura

L’ipermetropia si corregge con gli occhiali o le lenti a contatto. Spesso le lenti a contatto sono preferite sia per motivi estetici, quando vengono praticate attività sportive o di pubblica relazione o per avere una correzione totale che in caso di anisometropia (significativa differenza di difetto rifrattivo tra un occhio e l’altro) non è tollerata se corretta con gli occhiali.

In casi selezionati esiste la possibilità di una terapia alternativa che consiste nel praticare una rieducazione visivatramite biofeedback del rifletto retinico per migliorare l’acutezza visiva. Il BIOFEEDBACK è una tecnica innovativa che si basa sulla continua monitorizzazione di fenomeni fisiologici che normalmente sfuggono al controllo volontario del paziente, e nel successivo allenamento al controllo degli stessi.

Il biofeedback viene utilizzato con successo da più di 30 anni per il controllo volontario del battito cardiaco, della pressione sanguigna e di tutte le funzioni, come la stessa visione, autoregolate dal nostro sistema nervoso autonomo. Con sofisticate apparecchiature e con adeguate tecniche queste funzioni possono essere guidate volontariamente e con estrema semplicità.

In altre parole, con questo sistema rieducativo si insegna al paziente come ottenere i migliori risultati visivi dai Suoi occhi; durante il trattamento il soggetto imparerà un nuovo modo di vedere più efficiente rispetto a quello che possiede; si troverà così nella situazione di chi apprende un’abilità motoria (come il nuotare o l’andare in bicicletta) e non potrà più dimenticarla in quanto la eserciterà tutti i giorni. (vedi rieducazione visiva)

Nella ipermetropia gli obiettivi possibili sono:

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In soggetti con lieve ipermetropia anche associata ad astigmatismo, non ancora corretti, con sintomi continui o anche saltuari di visione annebbiata, sdoppiata, incerta, ecc. e con sintomi di astenopia. Si riporta la visione naturale a 10/10 evitando l’uso degli occhiali e si eliminano i sintomi astenope
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In soggetti sempre con lieve ipermetropia anche associata ad astigmatismo ma già corretti, aventi gli stessi sintomi e comunque un peggioramento della visione in genere. Si recuperano i 10/10 con la correzione abituale e si eliminano i sintomi, evitando l’aumento della correzione. Automaticamente si migliora anche la visione naturale, potendo quindi arrivare a limitare l’uso della correzione abituale (anche ridotta) a quelle condizioni che necessitano un forte impegno visivo.

Già da molti anni infine si può anche correggere chirurgicamente con laser a femtosecondi e laser ad eccimeri.