CROSS-LINKING nel cheratocono e nelle ectasie della cornea

Il cross-linking è una tecnica poco conosciuta in oftalmologia ma, al contrario, è molto usata nella scienza dei polimeri per aumentare la potenza meccanica di un materiale. La tecnica del cross-linking può essere eseguita usando una certa varietà di metodi chimici e fisici. Gli esperimenti hanno dimostrato che la riboflavina è quella che si presta meglio per il rafforzamento della cornea.

Cross-linking nel cheratocono

Un trattamento non-invasivo CCL (corneal collagen cross-linking riboflavin) ha dimostrato di poter rinforzare la struttura corneale debole in pazienti con cheratocono. Il metodo funziona aumentando i collegamenti incrociati (cross-linking) tra collagene, che sono gli "agganci" naturali, una sorta di ponti all'interno delle molecole della cornea. Questi agganci sono fondamentali per impedire alla cornea di incurvarsi ulteriormente e divenire ripida ed irregolare (che è proprio la causa del cheratocono).

Il trattamento CCL viene eseguito come un normale intervento di routine, e consiste in una sola seduta di trattamento. Nella prima parte del trattamento, una soluzione monouso di riboflavina, viene applicata più volte sulla cornea per un periodo adeguato al suo assorbimento (5-15 minuti).

 

Formula chimica della Riboflavina

La seconda parte del trattamento consiste nell’esporre la cornea a trattamenti consecutivi di raggi ultravioletti A (UVA), 365-nm per 30 minuti (6 trattamenti di 5 minuti ciascuno), emessi ad una apposita apparecchiatura (VEGA- CSO).
 
Questo processo ha dimostrato in laboratorio e negli studi clinici di poter aumentare l'ammontare dei collegamenti di collagene nella cornea e quindi di fortificare la cornea.

Collagene denso (Cornea)

In alcuni studi europei pubblicati, il trattamento si è dimostrato sicuro e funzionante sui pazienti. Non sono state riportate complicazioni nel cristallino o nella retina grazie al limitato uso dei raggi ultravioletti. Nessuna mutazione nella densità delle cellule endoteliali o nell'opacità della cornea.
In alcuni casi è possibile evidenziare negli strati superficiali della cornea una leggera “interfaccia” che rappresenta l’evidenza clinica dell’effetto del cross-linking negli strati superficiali ed intermedi del collagene corneale.

In uno studio durato 3 anni su pazienti con cheratocono in avanzamento attivo, l'incremento dei valori non solo è stato bloccato ma addirittura appiattito di 2.00D. I risultati sono stati confermati nei successivi 3 anni di follow-up.

Il trattamento CCL può essere combinato anche con gli anelli Intacs per appiattire ulteriormente il cheratocono, in modo da essere più efficace rispetto ai singoli Intacs. In questi casi, si possono ottenere risultati più efficaci e stabilizzati. In alcuni casi si è riuscito ad ottenere anche più di 10.00D di appiattimento. Il trattamento CCL si sta rivelando anche una promessa nello stabilizzare le cornee dei pazienti che si sono sottoposti a cheratotomia radiale.